%0 Journal Article %T L¡¯arcipelago postmoderno. Oreste del Buono e gli anni Settanta %A Andrea Chiurato %J Enthymema %D 2012 %I Universit¨¤ degli Studi di Milano %R 10.6092/2037-2426/2706 %X All interno della storiografia letteraria del secondo Novecento italiano la figura di Ore-ste del Buono ¨¨ stata vittima di una singolare rimozione. Certo l impegno su diversi fronti ¨C dal romanzo di genere al fumetto, dal costume alla critica letteraria ¨C rende dif-ficile inquadrare un intellettuale dal multilforme ingegno (Paccagnini 108), tanto atipico rispetto ai canoni nostrani. Eppure ¨¨ proprio tale eclettica variet¨¤ a costituire la spe-cificit¨¤ di del Buono, a spingerci a riconoscere il suo principale ruolo sulla scena culturale, ovvero quello di mediatore. Mediatore tra codici e linguaggi, tra scuole di pensiero e movimenti, tra le ragioni del mercato e la costante ricerca della qualit¨¤¡­ In quasi ogni aspetto della sua attivit¨¤ possiamo ritrovare tracce di un attitudine rara e preziosa insieme, specie durante gli anni Settanta. Nel decennio precedente si erano diffusi nuovi, suggestivi slogan (morte dell autore, romanzo sperimentale¡­), destinati ad affascinare pi¨´ di un appartenente alla futura ne-oavanguardia. Del Buono aveva seguito con interesse la querelle tra antichi e novissimi , senza per¨° cedere a facili entusiasmi. Traducendo buona parte dei nouveaux romanciers; indirizzando, in veste di consulente, alcune delle maggiori case editrici verso le mode e i paradigmi emergenti; e, soprattutto, reinventando il proprio stile di romanziere. Quest ultimo aspetto in particolare ¨¨ stato trascurato dalla critica, pi¨´ propensa a ricondurlo all area del neorealismo che a riconoscere la significativa evoluzione della sua prosa nel periodo successivo. Contrapponendo, al canto del cigno dell autore e alla parallela scomparsa del personaggio-uomo, la sua personalissima teoria di una narrativa integrale (del Buono, ¡°Narrativa¡± 85). Del Buono si pone infatti in una posizione problemati-ca, defilata e poco propensa ad ogni forma di consorteria. Il tentativo di cooptazione postuma tra le file dei simpatizzanti da parte del Gruppo 63 avr¨¤ breve fortuna (verr¨¤ incluso nella prima antologia del gruppo, ma non nelle se-guenti), e Renato Barilli arriver¨¤ addirittura a porlo a capo di un improbabile Polo Bu-tor (Chiurato 14), uno sparuto gruppo di infiltrati (insieme a Raffaele La Capria, Emilio Tadini, e Giuliano Gramigna) nelle file della compagine neoavanguardista. Quarant anni dopo la questione rimane aperta e l eredit¨¤ di quel turbolento periodo ¨¨ ancora oggetto di discussione. La nostra intenzione ¨¨ proporre un approccio diverso, che cer-chi di restituire la fluidit¨¤ e la ricchezza delle suggestioni di allora poi irrigiditesi in cate-gorie critiche s %K Oreste del Buono %K Narrativa Integrale %K Postmoderno %K Sperimentalismo %K Autobiografismo %U http://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/2706