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Popolo e regimi politici a Firenze nella prima metà del DuecentoAbstract: Tra la fine del XII secolo e l’avvio del successivo, Firenze fu interessata dal passaggio dal regime consolare a quello podestarile. Cominciarono ad affacciarsi alla vita pubblica nuovi soggetti, di origine generalmente modesta ma affermatisi più o meno rapidamente grazie a floride attività mercantili, creditizie, manifatturiere, e all’esercizio di attività liberali, che rivendicavano il diritto di partecipare al governo. Il movimento popolare faceva la sua comparsa nella storia fiorentina. Attraverso le Arti, affiancate poi da organizzazioni a carattere territoriale, esso conquistò sempre più spazi nella vita politica, contrapponendo la propria visione della res publica a quella difesa dalla milizia, gruppo che aveva in mano le redini del potere. Sostenitore di un modello di vita politica e sociale nel quale avesse la preminenza l’autorità pubblica, in cui più equa fosse la ripartizione dei carichi fiscali e più retta la gestione delle finanze e dei beni comunali, il Popolo riuscì ad imporre la propria supremazia politica nel 1250.
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